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Un esempio a favore dei giovani, del “I Gruppo ANMI Milano, M.O.V.M.  A. Carabelli”

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MILANO – Per 8 giorni, su una isola misteriosa (di cui non verrà svelato il nome: è… “misteriosa”), disabitata, dalle acque meravigliose, turchesi e smeraldo, 9 ragazzi da 11 a 16 anni hanno dovuto/potuto sperimentare:

  • come reperire e conservare la preziosissima acqua di una sorgente;
  • come accendere un fuoco con le lenti convesse;
  • come riconoscere i rapaci notturni;
  • come individuare alcune stelle;
  • come calcolare la latitudine e longitudine con mezzi di fortuna;
  • come comprendere l’importanza di una corretta raccolta differenziata per preservare la biodiversità nella natura;
  • come avvicinare i delfini;
  • come lavare i propri indumenti;
  • come eseguire le prime operazioni di pronto soccorso;
  • come redigere ogni sera il proprio personale “diario di bordo“;
  • come vivere per 8 giorni senza elettricità (e cellulari) sfruttando le 15 ore di luce diurna.
  • come …

Insomma una vita (sempre in totale sicurezza) da naufraghi, protesa nell’esplorazione dell’isola e della sue bellezze “terrestri” e marine e nel completo divertimento (nuotate, tuffi, …).

Condita, però, da momenti prettamente “militareschi“: la tromba della sveglia mattutina delle 06.30, il risveglio muscolare, le esercitazioni di marcia e dei comandi militari, le regole per la gamella, l’alzabandiera e lo struggente ammainabandiera al tramonto, con la lettura, nella “cadente notte”, della “Preghiera del Marinaio” e con l’esecuzione del “Silenzio fuori ordinanza“.

Peraltro, potendo vivere i ragazzi anche un momento prestigioso ed emozionante: sull’isola, infatti, è sbarcato, per far visita ai “naufraghi”, il Comandante della Capitaneria di Porto/Guardia Costiera del luogo, di fronte al quale i ragazzi, sorprendendo l’alto ufficiale (C.F.) di Marina, si sono impeccabilmente schierati e, poi, ad uno ad uno, in perfetto stile militar-marinaresco, presentati, calzando con orgoglio la mitica “caciotta” delle scuole allievi.

Giornate vissute, naturalmente sempre e costantemente, fino all’ammainabandiera serotino, sotto il garrire del bandiera navale della Marina  Militare e del guidone ANMI.

Infine, i 9 sono tornati sono tornati a casa: sempre ragazzi ma, di certo, anche … marinai e, ormai, sempre con la Marina nel cuore (“in corde mare et classis”, come recita il motto del ns. Gruppo)!

“Una volta marinaio, marinaio… per sempre”

Il Segretario – Cesare Manstretta

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