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La Marina Militare nella Cooperazione Internazionale

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(ANMI LA MADDALENA) – Allo scopo di garantire una maggiore sicurezza dei traffici marittimi e dell’ambiente marino in generale, la Marina Militare italiana è impegnata significativamente nell’attività di cooperazione internazionale, cui prendono parte altre marine del Mediterraneo e non solo.

L’intento è quello di adattare lo strumento navale a un mondo in rapido cambiamento.

Grazie alle nuove capacità di connessione, il dialogo tra le forze navali dei diversi stati membri è più rapido e interattivo. Attraverso questa attività congiunta, ciascuno stato membro con le rispettive marine si sensibilizza verso il proprio patrimonio marittimo e verso quello altrui, condividendo questioni navali che diventano problematiche di interesse comune.

La Marina Italiana, quindi, opera nei mari del mondo e partecipa alle attività di Cooperazione Internazionale.

Ogni nave della nostra Marina, nel momento in cui lascia l’Italia, a prescindere dal compito assegnato, è comunque pronta a rispondere a qualunque evento. Questa è la caratteristica e peculiarità delle nostre navi militari. Grazie alle nuove capacità di connessione, inoltre, il dialogo tra le navi dei diversi paesi è sempre più rapido e interattivo.

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“Nave Duilio attaccata dai ribelli yemeniti Houthi nel Mar Rosso”

Per citare un esempio di pronta operatività, ricordiamo che il 2 marzo scorso, il cacciatorpediniere della Marina Militare, Caio Duilio, ha abbattuto, in autodifesa, un drone lanciato dai ribelli yemeniti Houthi, che da mesi colpiscono le navi mercantili nel Mar Rosso.

Il drone, è stato lanciato dallo Yemen, verso nave Caio Duilio, che partecipa all’Operazione europea Aspides sotto la guida del contrammiraglio Stefano Costantino. Immediatamente è scattata l’allerta a bordo, che ha permesso di attivare tutti i sistemi di autodifesa. Il velivolo è stato subito intercettato ed abbattuto a 6 chilometri di distanza dalla nostra Nave, grazie a un equipaggiamento che può contare su tre cannoni, due mitragliere, un sistema missilistico antiaereo, due lanciarazzi, due lanciasiluri antisommergibile e un elicottero.

Gli Houthi hanno lanciato il loro primo attacco diretto all’Italia, rischiando di far precipitare la crisi nel Mar Rosso che da mesi, ormai, è sotto attacco da parte dei ribelli yemeniti; finora avevano effettuato raid solo verso Navi statunitensi e britanniche.

Il “Cacciatorpediniere Caio Duilio”, è stato varato a Riva Trigoso (Ge) il 23 ottobre 2007 e trasportato presso i cantieri navali del Muggiano (Sp), per poi entrare in servizio, con la consegna alla Marina, il 3 aprile 2009. Il porto di ascrizione è La Spezia e dipende dal Comando del Prima​​​​ Divisione Navale, di cui è anche Unità di bandiera. Adottando tecnologie di ultima generazione, il Caio Duilio è particolarmente idoneo a svolgere compiti di controllo dello spazio aereo e contrasto della stessa minaccia aerea. Inoltre è in grado di svolgere ​funzioni di comando e controllo, anche in situazioni di crisi ed emergenza umanitaria, potendo contare su numerosi apparati di comunicazione tradizionale e satellitare, tra cui il recentissimo Link22, e di un moderno sistema di supporto al comando, riconfigurabile secondo le esigenze.

Il Caio Duilio ha avuto il suo esordio in ambito internazionale durante l’esercitazione Nato Proud Manta, svolta nelle acque del Mar Ionio nel febbraio 2011, operando insieme a navi, sommergibili ed aeromobili di nove Nazioni alleate. Questo ancora prima della consegna della bandiera di combattimento, evento avvenuto a Gaeta (Lt) il 22 settembre dello stesso anno.

E’ stata la prima Unità della Marina Militare Italiana ad aver conseguito la certificazione per la scorta di un Carrier Strike Group (CSG) della U.S. Navy.

Infine, con l’attacco subito nel Mar Rosso il 3 Marzo scorso, da parte dei ribelli yemeniti, al Duilio è stata assegnata la carica di Ammiraglia che comanda la flotta nella missione europea Aspides, lanciata da Bruxelles il 19 febbraio scorso.

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